GIUDICI DI MARCIA DEL LAZIO AL LAVORO. INCONTRO TECNICO DI AGGIORNAMENTO

La Sala “Consolini” della sede nazionale FIDAL di Roma sabato 8 luglio ha ospitato un
interessante incontro tecnico dei Giudici di Marcia del Lazio. Promotore
dell’iniziativa il Tecnico e Allenatore Alfredo Bocchino che ha tenuto le fila
dell’iniziativa illustrando un lavoro di ricerca sviluppato insieme al tecnico delle
Fiamme Gialle Patrizio Parcesepe. Allenatore, lo ricordiamo, di Massimo Stano e
Antonella Palmisano entrambi vincitori della medaglia d’oro sulla distanza di 20 km
alle olimpiadi di Tokyo 2020. Presente Alessandro Babolin, tutor regionale del
Gruppo Giudici di marcia del Lazio e componente del Gruppo Tecnico di Lavoro
Nazionale della specialità. “La marcia tra tecnica e stile” il titolo della presentazione.
Una presentazione puntuale tesa alla ricerca di un punto di incontro e di sintesi tra
l’evoluzione del gesto tecnico ed il ruolo del Giudice di Marcia. Rispetto al gesto
canonico e statico della marcia dal grande Abdon Pamich ad oggi tanta strada è
stata fatta. La preparazione atletica e tecnica oggi si avvale di metodologie e
strumentazioni scientifiche un tempo impensabili. Il risultato più evidente è un
incremento delle frequenze e delle ampiezze del passo gara con difficoltà di
percepire sospensioni e sbloccaggi. Da questo ne deriva un impegno sempre
maggiore dei Giudici chiamati a valutare non lo stile bensì la conformità dell’azione
di gara alla regola tecnica che di seguito si riporta. “Definizione di Marcia-Regola
54.2 del RTI” La Marcia è una progressione di passi eseguiti in modo tale che l’atleta
mantenga il contatto con il terreno, senza che si verifichi una perdita di contatto
visibile (all’occhio umano). La gamba avanzante deve essere tesa (cioè non piegata
al ginocchio) dal momento del primo contatto con il terreno sino alla posizione
verticale. Attorno a questo punto di riferimento, una certezza prioritaria per i Giudici
in campo, si è sviluppato un ampio ed interessante confronto. La sintesi è che il
Gruppo Giudici, è quello del Lazio è uno dei più preparati, non deve certo rincorrere
con un “laissez faire” l’attuale “filosofia” della marcia. Ne d’altro canto può
arroccarsi nel proprio ruolo rifuggendo da ogni confronto. E quindi occorre un
aggiornamento continuo, un allenamento anche per i giudici tale da implementare
ed affinare le proprie capacità di percezione e di interpretazione della gara. Con il
massimo rispetto della regola ed un rapporto paritario e costruttivo con gli
allenatori e gli atleti. Già gli atleti! Nel corso dell’incontro c’è sta anche una prova
pratica d giudizio sul campo, con alcuni marciatori laziali. Lo scopo era quello di dare
dimostrazione pratica dell’influenza sul gesto atletico della variazione dei vari
parametri dell’andatura. Grande apprezzamento dell’incontro da parte della
numerosa rappresentanza dei Giudici, segno evidente della volontà di crescere ed

essere componenti reattivi e non passivi del mondo dell’atletica leggera. Nelle foto
allegate alcuni momenti dell’incontro.

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